L’Arcivescovo Mazzocato – domenica11 febbraio – presiede la S. Messa organizzata come di consueto dalla sottosezione udinese dell’Unitalsi, che grazie all’impegno di dame e barellieri, consentirà la partecipazione di molti malati e disabili. Alle ore 15 la recita del Santo Rosario, alle 16 la celebrazione eucaristica
Mater Ecclesiae: «”Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”.
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé …» (Gv 19, 26-27) è il tema della 26ª Giornata mondiale del malato che si celebra anche nella diocesi di Udine domenica 11 febbraio, memoria liturgica della beata Vergine di Lourdes.
L’appuntamento di preghiera e di riflessione – organizzato dalla sottosezione udinese dell’Unitalsi, che grazie all’impegno di dame e barellieri, consentirà la partecipazione di molti malati e disabili – è in Cattedrale alle ore 15. Si inizierà con la recita del Rosario, intercalato dalla lettura di brani del Messaggio di Papa Francesco ai malati e ai sofferenti nella giornata loro dedicata. Alle 16 solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Al termine avrà luogo la consueta fiaccolata all’interno della Cattedrale.
Nella giornata del malato 2018 si guarda in modo particolare alla «vocazione materna della chiesa verso le persone bisognose e i malati» che – evidenzia il Santo padre nel suo messaggio – «si è concretizzata, nella sua storia bimillenaria, in una ricchissima serie di iniziative a favore dei malati. Tale storia di dedizione non va dimenticata. Essa continua ancora oggi, in tutto il mondo».
Papa Francesco dunque ricorda che «La memoria della lunga storia di servizio agli ammalati è motivo di gioia per la comunità cristiana e in particolare per coloro che svolgono tale servizio nel presente. Ma bisogna guardare al passato soprattutto per lasciarsene arricchire. Da esso dobbiamo imparare: la generosità fino al sacrificio totale di molti fondatori di istituti a servizio degli infermi; la creatività, suggerita dalla carità, di molte iniziative intraprese nel corso dei secoli; l’impegno nella ricerca scientifica, per offrire ai malati cure innovative e affidabili. Questa eredità del passato aiuta a progettare bene il futuro. Ad esempio, a preservare gli ospedali cattolici dal rischio dell’aziendalismo, che in tutto il mondo cerca di far entrare la cura della salute nell’ambito del mercato, finendo per scartare i poveri. L’intelligenza organizzativa e la carità esigono piuttosto che la persona del malato venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre al centro del processo di cura. Questi orientamenti devono essere propri anche dei cristiani che operano nelle strutture pubbliche e che con il loro servizio sono chiamati a dare buona testimonianza del Vangelo».
Per coloro che non potranno partecipare di persona, la liturgia eucaristica sarà trasmessa in diretta dall’emittente diocesana Radio Spazio, la voce del Friuli, a partire dalle ore 16.
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