«Reagiamo insieme alla crisi antropologica»

Un’opera che non lancia solo un messaggio di speranza, ma che aiuta a «riscoprire le profondità dell’animo umano», una riscoperta di cui «oggi abbiamo uno straordinario bisogno». Con queste parole l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, è intervenuto alla presentazione ufficiale del quadro «Il Battesimo di Cristo» esposto nel padiglione d’ingresso dell’Ospedale di Udine.  «L’uomo – ha spiegato l’Arcivescovo – non regge all’appiattimento dovuto da certo materialismo, ma anzi, ha bisogno di riscoprire le sue dimensioni profonde».

Mons. Mazzocato ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione – che ha reso possibile l’arrivo del quadro da Toledo a Udine – «tra l’Arcidiocesi, attraverso il comitato di San Floriano, e l’Azienda sanitaria», segno questo della «disponibilità dell’Arcidiocesi a collaborare con tutte le realtà del territorio». «Una collaborazione – ha evidenziato il presule – aperta, volta a mantenere il nostro territorio friulano a livelli alti sul piano spirituale e sul piano culturale. Oggi spesso si parla di crisi antropologica, vuol dire che non si riesce più a capire fino in fondo il mistero dell’uomo e della persona umana. Ebbene noi vogliamo reagire a questa crisi, collaborando assieme: Chiesa, Azienda sanitaria, istituzioni civili, scuole, in tutte le occasioni che abbiamo, con l’obiettivo di aiutarci a tenere alte le grandissime dimensioni della persona umana che sono dimensioni divine».

All’evento ha preso parte anche Don Ignacio de Medina Y Fernandez de Cordoba, Duca di Segorbe – presidente della Fundacion Casa Ducal de Medinaceli (proprietaria dell’opera) – che ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa. Grande soddisfazione anche da parte di Mauro Delendi, direttore generale dell’Azienda Sanitaria. Sono inoltre intervenuti don Angelo Zanello, presidente del Comitato di San Floriano, promotore dell’evento, l’assessore regionale alla Sanità, Maria Sandra Telesca e il presidente del Consiglio Regionale, Franco Iacop. A spiegare l’opera, incantando il numeroso pubblico accorso, è stato don Alessio Geretti, delegato episcopale alla Cultura, che ha svelato i tanti significati racchiusi nel dipinto di El Greco. L’opera resterà esposta fino al 6 gennaio.

 

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